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La responsabilità degli amministratori di S.R.L. per i debiti sociali: il trust come forma di protezione del patrimonio personale

23 Set 2021

La responsabilità degli amministratori di S.R.L. per i debiti sociali: il trust come forma di protezione del patrimonio personale

Con la riforma della normativa fallimentare e l’introduzione del nuovo Codice della Crisi, il ruolo degli amministratori delle S.R.L. risulta decisamente modificato.

La riforma attribuisce agli amministratori un ruolo centrale nel prevenire la crisi aziendale.

Il legislatore ha inteso responsabilizzare gli amministratori, affinché istituiscano strutture organizzative adeguate alle dimensioni dell’impresa e al proprio business, ed evitino scelte rischiose, che possano compromettere il patrimonio della società. 

L’obbiettivo è quello di tutelare maggiormente i creditori e conservare l’integrità del patrimonio sociale. 

A fronte di questo nuovo ruolo dell’amministratore di S.R.L., è stato introdotto un ulteriore profilo di responsabilità a suo carico.

Il sesto comma dell’art. 2476 c.c. prevede che “gli amministratori (di S.R.L.) rispondono verso i creditori sociali per l'inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell'integrità del patrimonio sociale. L'azione può essere proposta dai creditori quando il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti”.

I creditori sociali di una S.R.L., che rimarranno insoddisfatti nelle loro azioni esecutive contro la società, potranno agire personalmente contro gli amministratori, asserendo una qualche violazione da parte loro degli obblighi organizzativi e di vigilanza.

L’amministratore rischia quindi che i suoi beni personali (ad es. immobili, quote sociali, conti correnti ecc.). vengano aggrediti dai creditori sociali tutte le volte che la società sia insolvente.  

Gli amministratori di S.R.L., per poter dormire “sonni tranquilli”, certamente, dovranno adeguare la loro condotta imprenditoriale alle nuove norme, ma dovranno anche pensare a forme di protezione del loro patrimonio personale.

Questo perché, anche quando la gestione dell’impresa sia stata assolutamente corretta e conforme ai nuovi principi, è ragionevole pensare che il creditore, rimasto insoddisfatto, decida di tentare comunque tutte le strade, cercando di aggredire anche l’amministratore personalmente.

In questo nuovo contesto, il trust familiare rappresenta la miglior forma di protezione del patrimonio degli amministratori.

Il trust, se correttamente e genuinamente costituito, rappresenta una forma di tutela insuperabile, non solo di fronte a temerarie azioni dei creditori sociali, ma anche a quelle dei creditori personali dell’imprenditore.

È possibile istituire un trust anche solo per proteggere la propria casa familiare. In questi casi, una volta istituito, il trust avrà spese di gestione contenute o, comunque, commisurate all’attività realmente espletata dal trustee.

Inoltre, l’imprenditore con il trust potrà anche pianificare il proprio passaggio generazionale, organizzando per tempo la propria successione. 

Avv. Michele Anichini