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Il Trust

Il Trust

Ciascuno di noi ha sentito parlare del Trust e, probabilmente, qualcuno lo ha immediatamente collegato ad un istituto "strano", "complicato", per non dire illecito o fraudolento. Insomma, uno strumento dal quale stare lontani. Nel mondo anglosassone il Trust è, invece, uno strumento di largo impiego, ormai da secoli, ed è normalmente utilizzato per gestire varie e diverse situazioni, con ottimi risultati.

Il Trust è entrato nel panorama italiano da oltre un ventennio, costituisce parte del bagaglio professionale di numerosi operatori del diritto ed è ampiamente diffuso nella prassi. 

Perché?

La ragione è semplice: il Trust è uno strumento estremamente versatile ed efficiente, utilizzabile in numerose occasioni a tutela di interessi che non sarebbero adeguatamente protetti dagli istituti tipici del diritto italiano.

Cerchiamo, quindi, di capire in cosa consiste un Trust: con esso un soggetto, detto “disponente” (o “settlor”), affida ad una persona di sua fiducia, detto “trustee”, la proprietà e la gestione di uno o più beni (di qualsiasi tipo), affinché li amministri nell'interesse di taluni beneficiari o per la realizzazione di un determinato scopo, secondo le regole dettate dal disponente. L’effetto tipico del Trust è la segregazione: i beni trasferiti nel Trust sono vincolati alla realizzazione del programma, non sono aggredibili dai creditore del disponente e del trustee ed ogni vicenda della vita di quest’ultimo non incide sul patrimonio in Trust.

Il Trust è, poi, una "struttura aperta", un "contenitore" che può essere riempito con le regole ed in funzione degli obiettivi voluti, nel rispetto delle norme inderogabili di legge; ne è pertanto vietato quell'uso finalizzato a frodare i creditori, compreso il fisco o ad eludere le norme a tutela dei diritti successori, in primis del coniuge e dei figli.  

Sgombrato, così, il campo da un impiego distorto dello strumento, il Trust può essere efficacemente usato per numerose finalità, tra le quali: gestire il passaggio generazionale nelle aziende; realizzare una tutela del patrimonio personale ed un'efficiente pianificazione fiscale; tutelare e sostenere incapaci e minori; nell'ambito del diritto di famiglia, regolamentare gli accordi tra coniugi in sede di separazione o di divorzio; perseguire finalità di garanzia, anche nell'ambito di operazioni commerciali o di procedure concorsuali e varie altre.